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Siamo nel 321 A.C. Argon, il secondogenito di Tedoro, il "Meddix"degli hirpini, durante il viaggio nella romanizzata città di Capua, è casualmente testimone di un complotto ordito per eliminare Gaio Ponzio Telesino, nientemeno che l'"Embratur", il comandante delle armate sannitiche. Per attuare il loro piano, i romani assoldano un uomo tra la sua stessa gente: un traditore. Intento del tribuno, ideatore del complotto, è principalmente quello di uccidere il capo dei sanniti, uomo capace di sconfiggere l'esercito romano e, così facendo, evitare che l'intervento militare di due legioni, guidate da due consoli, potesse dare loro l'onore della vittoria, mettendo a rischio la sua futura carriera politica. Lo scontro tra sanniti e romani è comunque inevitabile e avviene nei pressi di Caudio, in pieno territorio sannita; ma non sarà una guerra come le altre, perché i sanniti, oltre alla vittoria, otterranno molto di più. Non soffiano solo aspri venti di guerra ma anche soavi spifferi d'amore: Argon e il suo inseparabile amico Erennio, entrambi diciassettenni, non sono affatto insensibili al fascino femminile.